Farenheit 451
Nonostante l’obbligo di essere felici, Montag, uno dei pompieri più scrupolosi nella caccia ai libri si rende conto di vivere un’esistenza alienata e di disagio. Inizia un percorso tormentato di conversione che lo porterà, tramite l’amore per una donna, a cercare rifugio tra gli uomini-libro, ribelli che vivono nascosti imparando a memoria un libro da tramandare ai posteri. “Ognuno deve lasciarsi qualcosa dietro quando muore, diceva sempre mio nonno: un bimbo o un libro o un quadro o una casa o un muro eretto con le proprie mani o un paio di scarpe cucite da noi. O un giardino piantato con il nostro sudore. Qualche cosa insomma che la nostra mano abbia toccato in modo che la nostra anima abbia dove andare quando moriamo e quando la gente guarderà l’albero o il fiore che abbiamo piantato noi saremo là.Non ha importanza quello che si fa, diceva mio nonno, purché si cambi qualcosa da ciò che era prima in qualcos’altro che porti la nostra impronta. La differenza tra l’uomo che si limita a tosare un prato e un vero giardiniere sta nel tocco diceva. Quello che sega il fieno poteva anche non esserci stato, su quel prato; ma il vero giardiniere vi resterà tutta la vita”.
“Un libro è un fucile carico in casa del tuo vicino. Diamolo alle fiamme! Gli esseri umani vogliono la felicità… se non vuoi un uomo infelice non presentargli mai due aspetti di un problema. Dagliene uno solo, meglio ancora: non proporgliene nessuno.”
Ray Bradbury