Metropolis: della ragione e il suo contrario
Crolla la Torre e chi ha forza nelle gambe fugge nei boschi. Ma prima di infilarci in una capanna fermiamoci per un istante a pensare.
Mai come nel nostro tempo è stata tanto diffusa la fiducia nelle prodigiose possibilità della tecnologia e della scienza di scoprire i segreti ultimi della natura e della vita e di dominarne i meccanismi. Lo sviluppo delle biotecnologie, della genetica, dell’informatica, la generale evoluzione delle scienze, le conquiste spaziali (l’elenco potrebbe continuare) è tale che nessun obiettivo sembra fuori dalla portata dell’uomo. Al tempo stesso mai come oggi si diffondono incertezze, scetticismi sulle capacità della ragione umana di dare una spiegazione di senso compiuto del mondo. Si moltiplicano correnti di pensiero irrazionalistiche, riprendono vigore le suggestioni dell’occultismo, le religioni esoteriche, il pessimismo radicale, il nichilismo. Taluni si affidano a visioni intransigenti e fondamentaliste del proprio credo (non solo religioso, talvolta anche scientifico), visioni che rifiutano il confronto con gli altri e considerano il dubbio che nasce dalla curiosità dell’intelligenza come un’eresia da cancellare.
L’uomo contemporaneo, anziché trovare forza e fiducia dalle proprie scoperte e trarre da esse la forza di un nuovo umanesimo, si rifugia in pratiche e credenze del tutto inverosimili. Dopo aver tanto cercato di soggiogare il mondo e la storia rinuncia a governare la barra della propria vita e si affida all’irrazionale, talvolta facendosi condurre per mano da ciarlatani.
Perché questa insicurezza? Perché questa mancanza di fiducia nella ragione?