Shackleton, più tenace della sfortuna
Ernest Shackleton era un ragazzaccio irlandese pieno di humour, passione e intelligenza che nonostante naufragi e avversità di ogni genere seppe riportare a casa l’intero suo equipaggio in buona salute e con il morale alle stelle.
Shackleton è uno straordinario esempio di cosa significhi un buon compagno di strada. Era l’uomo del buon umore, sapeva infondere coraggio e speranza anche nei momenti più cupi Per lui ogni uomo della missione era importante, i brontoloni come gli ottimisti. Era un uomo di qualità. I suoi compagni non furono mai solo mezzi tramite i quali raggiungere i fini che si era riproposto. Essi lo sapevano e lo ricambiarono con affetto e dedizione. Seppero trasformare una sconfitta nel loro più grande successo. Gli uomini dell’Endurance giunti in Antartide videro sprofondare la loro nave negli abissi stritolata dal ghiaccio. Appiedati tentarono l’impresa disperata trascinando sul pack per miglia e miglia due piccole scialuppe. Abbandonati al loro destino (il mondo era in guerra) cercarono con tutte le forze di ritrovare la strada che li riconducesse fra gli uomini. Nella lunga notte polare Shackleton rincuorava e vegliava i suoi con parole rudi, cariche di affetto e di poesia
Scandagliamo i luoghi silenziosi
Stiamo a vedere quale buona sorte ci aspetta Andiamo, raggiungiamo una terra solitaria che io conosco
C’è un sussurro nel vento della note
C’è una stella lucente che ci guida
Ed il wild ci sta chiamando, chiamando Andiamo
Resistettero più di un anno tra i ghiacci polari, affrontarono su piccoli gusci i mari più tempestosi del pianeta; scalarono montagne, attraversarono deserti di ghiaccio. Giunsero infine alla salvezza: una piccola, puzzolente capanna di pescatori norvegesi.
“Hai sofferto, patito la fame e trionfato Trascinato per terra eppure aggrappato alla gloria Sei diventato più grande nella grandezza dell’universo? Hai visto Dio nei suoi splendori? Udito il messaggio che la natura trasmette? (Non l’udrai mai stando nel banco di famiglia in Chiesa) Le semplici cose, le cose vere, gli uomini silenziosi che agiscono? Allora ascolta il Wild…. Ti sta chiamando”
II suo stile e la sua visione del mondo sono riassunte da poche righe (che ricordano straordinariamente quelle di un suo coetaneo: Baden Powell)
“Molti sono convinti che sia sbagliato pensare alla vita come a un gioco. Io non sono d’accordo. Perché la vita è il più grandioso fra tutti. Il pericolo invece è trattarla come qualcosa di ordinario, da prendere alla leggera dove le regole non contano. Per me la vita è un grande gioco di squadra che va condotto seguendo le regole dell’equità e della giustizia. La partita deve essere giocata in modo corretto altrimenti non è affatto una partita. E l’obiettivo principale non è la vittoria in sé ma vincere con onore e nella maniera più pulita, Per arrivarci ci vogliono alcune qualità. Una è la lealtà. Poi c’è la disciplina. E l’altruismo. Il coraggio anche. Una certa dose di ottimismo non guasta. Le buone maniere. E per finire la compassione e il cameratismo”.
Ernest Shackleton