La propaganda al tempo dei social media Alcune domande piccole piccole (però importanti). Discutiamone
Sono trascorsi quasi cento da quando vennero sperimentati per la prima volta gli strumenti e le tecniche di manipolazione dell’opinione pubblica che, come disse Albert Speer (si veda questo articolo) hanno consentito a politici spregiudicati di giungere al potere e di ottenere la “dominazione del Paese” e a “togliere il pensiero indipendente” ai cittadini. All’epoca tali strumenti erano la radio e l’altoparlante (oltre che una certa disponibilità di tante persone di rispondere acriticamente agli ordini). Quali sono oggi gli strumenti disponibili? Certamente la televisione e il cinema sono stati determinanti nei decenni passati ma…
- qual è oggi il ruolo dei social media (Facebook, Twitter, Instagram, YouTube, Snapchat…) di coloro che elaborano gli algoritmi alla base del funzionamento dei i vari motori di ricerca come Google… nell’orientamento delle scelte politiche?
- E’ vero che i social media sono stati in grado di orientare il risultato delle elezioni americane che hanno eletto Trump nel 2016 e del referendum sulla Brexit?
- Hanno influito sulla politica italiana?
- Hanno avuto impatto sull’atteggiamento verso teorie prive di valore scientifico come la cosiddetta cura Stamina e in merito ai rischi dei vaccini?
- Come hanno influito sull’atteggiamento verso i migranti?
- qual è il ruolo e la responsabilità dei gestori di queste grandi reti (Zuckerberg, Larry Page e Sergey Brin…?)
- e quello degli hackers?
- Esiste un gruppo di potere occulto in grado di orchestrare e manipolare su larga scala le informazioni che vengono diffuse sulla rete? chi opera tramite i BOT?
- Come riconoscere e difendersi dalle Fake news?
- Cosa è il Deepfake?
- Come reagire o difendersi dagli haters (gli odiatori) che pullulano sulla rete?
Sono domande inquietanti ma necessarie per capire fino a che punto l’ampliamento delle fonti di informazione (non più filtrate da operatori professionali come ad esempio sono i giornalisti che assumono la responsabilità per ciò che scrivono) sia un beneficio e un arricchimento per i cittadini o una forma molto subdola di condizionamento irresponsabile. Alla fin fine la domanda rimane ancora quella classica: fino a che punto siamo liberi di scegliere?
Piste di approfondimento
Articoli sul web
Agenda digitale – Disinformazione politica sui social, così la propaganda li manipola nel mondo, un contributo di Federica Maria Rita Livelli
Dal 2017 a oggi, la manipolazione dei social network è più che raddoppiata, secondo un nuovo rapporto. Ecco gli strumenti usati per diffondere fake news, come si costruisce una campagna di disinformazione.
Openpolis – La propaganda social e la difficile definizione di politica
lavoce.info – Covid e disinformazione, istruzioni per l’uso
Alla pandemia da Covid-19 rischia di accompagnarsi la diffusione di un altro virus: quello della disinformazione, dalle “semplici” fake news alle vere e proprie campagne pianificate da governi e partiti stranieri. L’allarme di Copasir, AgCom e Ue.
lavoce.info Sulla pelle dei rifugiati una nuova vittoria della propaganda
I tagli alle risorse per l’accoglienza dei rifugiati e il pacchetto sicurezza finiranno per far aumentare disordine e illegalità. Perché salirà il numero delle persone a cui verrà negato asilo, ma non quello delle espulsioni, nonostante i proclami
lavoce.info Sentimenti anti-stranieri: il potere della propaganda
TED: Facebook e la Brexit: e le minacce alla democrazia
In un discorso imperdibile, la giornalista Carole Cadwalladr ripercorre uno degli eventi più sconcertanti degli ultimi tempi: il voto del Regno Unito del 2016 per lasciare l’Unione Europea. Rintracciando il risultato sulla Brexit dovuto a una raffica d’ingannevoli post pubblicitari di Facebook rivolti agli elettori più vulnerabili — e collegando gli stessi protagonisti e le stesse strategie all’elezione presidenziale statunitense del 2016 — Cadwalladr si rivolge agli “dèi della Silicon Valley” che sono dalla parte sbagliata della storia, chiedendo loro: elezioni libere e giuste sono solo un ricordo del passato?
TED: Caro Facebook, ecco come stai violando la nostra democrazia
Libri:
Fabio Martini, La fabbrica della verità. L’Italia immaginaria della propaganda da Mussolini a Grillo. Ed. Marsilio (2017)
Da sempre per la politica sfruttare i media a proprio vantaggio è una tentazione irresistibile. Se Mussolini è stato tra i primi a ricercare il consenso attuando una persuasione sistematica, a seguirne le orme sono stati in molti. Fabio Martini ricostruisce in questo libro la storia della propaganda mirata a conquistare l’immaginario degli italiani e diffusa attraverso i film, i cinegiornali, la televisione, la pubblicità, il web. Nel farlo, mette in luce metodi ed espedienti delle diverse epoche (recensione Amazon).
Nazzareno Tirino, Cambridge Analytica. Il potere segreto, la gestione del consenso e la fine della propaganda, ed. Libellula (2019)
l caso Cambridge Analytica ha portato con sé la valutazione globale dell’impatto dei social network nelle campagne politiche. Forse qualcuno è già in grado di conoscerci meglio dei nostri partner analizzando la nostra attività online? Strutturare una campagna elettorale conoscendo le paure di ogni elettore permette di bilanciare buone notizie e cattive notizie (good/bad news) come mai avvenuto. Come si può limitare il controllo? (dalla presentazione Amazon)
NETFLIX
The social dilemma
Film!
The Social Network:
un film sulle origini di Facebook con una sceneggiatura del grande Aron Sorkin (2010)