Era volato via dalla culla
Lo so, è un piccolo mascalzone, ma lo è in modo così genuino, diretto, trasparente. Ricordate cosa era successo poco dopo la sua nascita? Era volato via dalla culla per non stare a sentire i discorsi che genitori-nonni-parenti facevano sul suo futuro (sarà un ingegnere, no! un avvocato, un medico, un pediatra!). Era dunque tornato sull’isola di Kensington dove lo aspettavano le fate perché le facesse danzare con le melodie del suo zufolo. Era così bravo Peter che le feste riuscivano sempre in modo straordinario e le fate erano entusiaste di lui. C’era anche un guscio di noce con cui circumnavigava l’isoletta. Il Corvo Salomone non era per niente d’accordo con tutta questa faccenda delle feste e soprattutto sul fatto che Peter fosse ritornato indietro (tra l’altro questo fatto non era nemmeno previsto dal regolamento!). Continuava a ripetere; “Torna dalla mamma!” e Peter “Tanto la mamma mi aspetta”. “Come fai a saperlo?”. “Lo so e basta” concludeva Peter stufo di tutti quei discorsi. E per la verità Peter era anche ritornato a casa una volta trovando la sua mamma meravigliosa dolcemente addormentata; avvicinandosi a lei l’aveva udita mormorare nel sonno il suo nome (mentre alcune lacrime le bagnavano le guance) e Peter aveva per questo deciso di tornare a casa per sempre. Ovviamente era necessario andare prima a salutare le fate che lo aspettavano ancora per qualche ultima festa e circumnavigare per l’ultima volta l’isola (e successivamente concludere con qualche ultimissima festa e un’ultimissima circumnavigazione). Fatto sta che quando Peter finalmente si era deciso a volare verso casa e ritornare per sempre era già sera (no, Vostro onore, non ricordo che giorno fosse quella sera), insomma era sera e la casa era piena di luce e c’era molta allegria dentro e tanta gente che festeggiava e c’era la musica dentro le finestre erano chiuse e la porta era chiusa e era ormai buio fuori e c’era la mamma dentro che teneva in braccio un nuovo bambino.
(segue…)