Vostro Onore, Signori della Corte
è il non facile compito di questa difesa perorare la causa di un piccolo teppista irriverente e ribelle noto al mondo con il nome di Peter Pan, nato sull’isola dei Giardini di Kensington, Londra, Gran Bretagna e domiciliato nel cuore di tanti grandi-bambini, più precisamente dopo la seconda stella a destra vicino al mattino.
Benché i reati ipotizzabili siano più d’uno e tutti assai gravi (rapimento di bambini, gravi lesioni personali al Signor Uncino, danneggiamento della proprietà, istigazione a delinquere… solo per citarne alcuni) è fondata convinzione di questa difesa che i veri motivi per cui si intende procedere nei suoi confronti non risiedano in ciò che Peter può aver fatto bensì in ciò che egli è e rappresenta. Come tutti loro avranno avuto, anche recentemente, modo di osservare il mondo è pieno di briganti e lestofanti e spesso più sono lestofanti più vengono rispettati e ammirati, assurgono a cariche pubbliche e appaiono in televisione. Se qualche giudice poi vuol metter loro le manette succede un pandemonio e va a finire che in gattabuia ci finisce proprio il giudice. Non vi è dunque ragione per prendersela tanto per quel che ha fatto il povero Peter i cui reati appaiono al confronto poca roba e che, ad ogni modo, essendo minorenne, non può essere considerato imputabile.
No, la questione che tutti Loro sono oggi chiamati a giudicare riguarda ben altra e forse più grave circostanza: il suo rifiuto di crescere, di entrare a far parte del mondo dei grandi, di assumersi responsabilità e doveri. Guardino Signori della Corte: ecco il suo cappello verde e lo spadino. Ecco il suo sorriso con tutti i dentini da latte, i suoi calzari agili per fare le capriole…
Osservi Vostro Onore il suo sguardo innocente e compiaciuto: lo stesso che aveva quando lasciò precipitare dall’alto Wendy (che non sapeva ancora volare) solo per riprenderla un attimo prima che si spiaccicasse per terra e farle quindi notare come era stato bravo… Nessuno di noi può esattamente sapere cosa si nasconde dietro quello sguardo accigliato, quali pensieri contorti o capricci sta rimuginando, quali imprese eroiche sta complottando. Ascoltino il grido del gallo che Peter sa così bene imitare quando è contento (anzi felice!) delle sue bravate. Ci venga perdonata una domanda: Hanno mai fatto, Loro, il grido del gallo? Hanno mai fatto bravate ? E’ passato molto tempo dall’ultima volta?
D’accordo, Vostro Onore, chiedo scusa, non rivolgerò più parole irriverenti a questa Corte né le porterò oltraggio. Il fatto è che il mondo è così pieno di persone grandi che questo Peter mi intenerisce.