La Val Codera oggi
Teatro delle straordinarie avventure delle Aquile Randagie oggi la Val Codera è percorsa ogni anno da innumerevoli gruppi scout che provengono da tutta Italia e anche dall’estero per trovarvi ispirazione e motivazioni nella costruzione di un modo migliore. E’ proprio sperimentando la fatica della salita sui gradoni che portano da Novate a Codera, nel mettere i propri passi sulle pietre che hanno portato i passi di tanti uomini e donne coraggiosi che le hanno salite prima di noi che si forma poco a poco il senso della nostra fragilità e finitezza e al tempo stesso della nostra capacità di superare noi stessi, le nostre pigrizie, i nostri compromessi al ribasso.
In questi anni un gruppo di scout straordinari si sono presi cura della valle e dei rapporti con i suoi abitanti. Sono stati aperti dei punti di sosta (obbligatori per gli scout che vogliono salire la valle): la Centralina, la Casera, la casa di Romilda, presto un bivacco all’Averta in memoria di Enrico Fasciolo. Essere custodi della Val Codera non significa solo farsi carico degli aspetti materiali ma anche tenere viva la memoria e lo spirito dello scautismo che seppe resistere in clandestinità alla violenza e alla prepotenza della dittatura. Tanti sono i Capi che si alternano ogni fine settimana per fare sì che la salita a Codera non sia solo una camminata alpinistica: mi piacerebbe nominarli tutti perché ognuno di loro meriterebbe di essere raccontato e conosciuto. Personalmente ritengo che il loro valore non sia secondo a quello delle Aquile randagie e che la storia che hanno scritto con grande umiltà e dedizione in questi anni abbia altrettanto valore di quello dei nostri padri fondatori. Mi limito qui a ricordare Carlo Valentini, animatore instancabile, anima, cuore e mente del gruppo dei custodi che ha guidato per tanti anni ed Enrico Calvo che ne ha recentemente preso il posto con straordinari garbo, saggezza e lungimiranza. Oltre a loro anche Agostino Migone, Presidente della Fondazione Baden che ha sostenuto e costruito con sapienza la rete di basi scout in quei lidi ed Emanuele Locatelli che ha consacrato la sua stessa vita alla Val Codera andandoci a vivere, accogliendo gruppi scout, pubblicando libri e siti web che ci aiutano a tenere viva la fiamma di questi uomini che furono al tempo stesso Fedeli e Ribelli.