Politica
Lampedusa, un muro largo quanto il mare
Non di solo cemento sono i muri. In questi anni abbiamo imparato che il tratto di mare che ci separa dalla sponda Sud del Mediterraneo rappresenta la strada della speranza per migliaia di uomini e donne disperati che lasciano o fuggono dal loro Paese guardando alle regioni ricche del mondo come alla speranza di un riscatto; al tempo stesso per molti di loro è il muro verticale contro il quale le speranze si infrangono e precipitano nell’abisso. La maggior parte di loro non avrà mai nome, né tombe sulle quali i genitori potranno andare a piangere o a pregare. Chi è abituato a dare agli altri la colpa dei propri problemi vede in loro un magnifico pretesto per giustificare il proprio fallimento e alimenta una politica fatta di paura e pregiudizi. In realtà il nostro Paese ha un grande ruolo da giocare proteso come è dal Nord del Mondo verso il sud e dall’Occidente verso l’Oriente. La qualità della nostra cultura, dei nostri valori sociali, della nostra umanità si dimostrerà dalla capacità che sapremo dimostrare nel fare del Mediterraneo un luogo di progresso, sviluppo e amicizia tra i popoli anziché una tomba delle nostre speranze.
Manaus, un’ agenda per lo sviluppo sostenibile
Nel cuore dell’Amazonia, sulle rive del Rio Negro sorge la grande città di Manus a quasi 3000 Km di strada dalla costa. L’esistenza stessa di Manaus simboleggia l’incessante volontà dell’uomo di conquistare nuove terre e di modificare l’ambiente in cui viviamo. Questo avviene in ogni punto del Globo e noi assistiamo, anzi partecipiamo noi stessi, ad uno sfruttamento intensivo di risorse naturali anche a prezzo di devastazioni dell’ecosistema, di emissioni inquinanti come mai prima, deforestazioni e progressive desertificazioni. Oggi però siamo giunti ad un punto di rottura e l’ambiente ci presenta il conto: il surriscaldamento del pianeta, l’effetto serra, l’immissione di giganteschi quantitativi di anidride carbonica sta producendo effetti catastrofici sempre più frequenti: scioglimento dei ghiacci, l’innalzamento del livello degli oceani che porterà intere nazioni a trovarsi sott’acqua, le alluvioni sempre più frequenti anche in stagioni atipiche. Il livello di inquinamento delle nostre città è ormai intollerabile e ce ne rendiamo conto a causa del diffondersi di allergie, intolleranze, alimentari, malattie tumorali e respiratorie. Esiste uno stretto collegamento tra la salute umana, la diffusione delle influenze, dei virus, delle pandemie e il rispetto dell’ambiente, le condizioni igieniche e sanitarie in cui avviene l’allevamento, la produzione e il commercio dei prodotti agroalimentari. C’è un impatto gravissimo sulle specie vegetali e animali che sta determinando danni incalcolabili alla biodiversità. E’ giunto il momento di cambiare rotta e di passare dal bla, bla, bla ad azioni concrete che ci vedano tutti direttamente coinvolti e protagonisti. Alcune Stati e la UE hanno avviato grandi programmi che vanno sotto il nome di Green New Deal. Le Nazioni Unite con l’Agenda 2030 hanno proposto delle misure che dovranno essere adottate da tutti gli Stati per il raggiungimento di obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), la decarbonizzazione dell’economia favorendo l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili. L’idea di fondo è che per invertire questo trend negativo non bastano azioni mirate soltanto al contenimento delle emissioni inquinanti ma è necessario un cambiamento radicale del sistema nel suo complesso. Non solo lotta ai cambiamenti climatici ma complessivamente 17 obiettivi tra i quali la sconfitta della povertà, un’istruzione di qualità, la parità di genere, il consumo e la produzione responsabili, pace, giustizia e istituzioni solide.
Guerra e pace
La lettera ai cappellani militari di Don Milani
Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace – di Papa Francesco