Achille Cartoccio
Achille Cartoccio è stato uno degli incontri più belli della mia vita: una straordinaria intelligenza unita ad una mitezza fuori dal comune e ad una grande passione per l’educazione. Se c’è un uomo che aiutava a pensare fuori dagli schemi e che rischiarava con dei pensieri alti e lucidi le riunioni di RS Servire questo era sempre Achille. Non ricordo di lui una sola frase fuori posto, un intervento che non si concludesse con un sorriso. Grazie Achille di questa tua vita piena che hai portato con grande coraggio e dignità facendo anche i conti per tantissimi anni con una malattia invalidante. Resterà il segno che hai tracciato sulle nostre vite indirizzandole al desiderio e al gusto del bello, del discernimento nella complessità, ad orientarle verso il bene.
Di intelligenza profonda e particolarmente arguta, Achille aveva una cultura poderosa e mai esibita. Come tutti i timidi era ironico e discreto, ma non si risparmiava quando era tirato in ballo. Generoso e mite, aveva un’aria un po’ da uccello curioso, che lo rendeva subito simpatico. E uno sguardo particolare, trasparente e indagatore. Una persona alla quale non potevi mentire. Profondamente scout era stato incaricato della Formazione Capi in AGESCI. Aveva passioni improbabili, dalla canzone ‘La guerra di Piero’ al monaco Pacomio. Le prese in giro degli amici non gli impedivano di andare dritto per la sua strada.
Amico fedele, come capo ha segnato la vita di molti, proprio perché aveva l’aria di non volerla segnare.
Vittorio Ghetti lo indica come una delle tre persone che hanno più influito sulla sua formazione. Uso le sue parole ”Il terzo uomo, A.C., non è per me un modello, ma un testimone, una prova vivente e la prova, in un uomo del suo spessore, ha uno straordinario potere di convincimento. I lunghi anni passati vicino ad A.C. nell’intimità di comuni progetti mi hanno consentito di apprezzare e, quindi, di essere certamente influenzato da tre aspetti della sua testimonianza. Anzitutto la lucidità del suo pensiero, la sua capacità di dipanare situazioni complicate e la sua paziente disponibilità ad ascoltare prima di proporre la sua opinione, spesso autenticamente creativa. Questa lucidità si manifesta abitualmente nei suoi scritti, nei suoi interventi e in fase di strutturazione di confronti di opinioni. E’ una forma mentale che frena la mia impulsività. Inoltre, la sua fede e il suo credo che mi sembrano andare al di là del semplice interrogativo :”Quale è il fine principale della vita?” (…) Da tutto il suo modo di essere infatti appare del tutto evidente che oltre al divino in cui certamente crede, ci sia l’umano in tutta la sua profondità. (…) A.C. non vive di solo cielo ma anche di autorealizzazione e di amore per i vicini e i lontani per i quali ha impostato il suo lavoro quotidiano. Un uomo umano che vive di speranza, si fonda sulla fede e trova nella carità il suo compimento. Infine A.C. educatore, che vede nella educazione e formazione il più efficace strumento di rinnovamento di cui la società ha oggi bisogno. (…)A lui mi sono spesso rivolto per avere aiuto, consigli e indirizzi di metodo e di contenuto. Sono stato contagiato dalla serietà delle sue analisi e attratto dal rigore dei suoi processi formativi. Ad A.C. devo almeno in parte la mia perseveranza nel credere nello scoutismo e la mia più recente scelta professionale”.
Parole dense di amicizia e di stima, come sarebbe bello se ciascuno di noi potesse avere nella vita un amico della qualità di Achille Cartoccio.