Lampedusa, un muro largo quanto il mare
Non di solo cemento sono i muri. In questi anni abbiamo imparato che il tratto di mare che ci separa dalla sponda Sud del Mediterraneo rappresenta la strada della speranza per migliaia di uomini e donne disperati che lasciano o fuggono dal loro Paese guardando alle regioni ricche del mondo come alla speranza di un riscatto; al tempo stesso per molti di loro è il muro verticale contro il quale le speranze si infrangono e precipitano nell’abisso. La maggior parte di loro non avrà mai nome, né tombe sulle quali i genitori potranno andare a piangere o a pregare. Chi è abituato a dare agli altri la colpa dei propri problemi vede in loro un magnifico pretesto per giustificare il proprio fallimento e alimenta una politica fatta di paura e pregiudizi. In realtà il nostro Paese ha un grande ruolo da giocare proteso come è dal Nord del Mondo verso il sud e dall’Occidente verso l’Oriente. La qualità della nostra cultura, dei nostri valori sociali, della nostra umanità si dimostrerà dalla capacità che sapremo dimostrare nel fare del Mediterraneo un luogo di progresso, sviluppo e amicizia tra i popoli anziché una tomba delle nostre speranze.